La prossemica è la scienza che studia gli spazi e le distanze che mettiamo tra noi e gli altri in una dinamica comunicativa. Ognuno di noi si relaziona ai suoi simili in maniera differente a seconda che si tratti di un estraneo, un amico, un familiare. Generalmente, a seconda del grado di confidenza che abbiamo con i nostri interlocutori, stiamo loro lontani, vicini, ci prendiamo la libertà di toccarli..magari con una bella pacca sulla spalla, o prendendo il loro braccio o accarezzando loro la testa, se si tratta di bambini. A volte però troviamo anche chi si prende la libertà di invadere il nostro spazio di sicurezza senza aver avuto da parte nostra alcuna, seppur implicita, autorizzazione. C’è allora chi ci parla ad una spanna dal naso, chi ci si appoggia addosso o camminando ci cinge le spalle col braccio. Non c’è cosa più fastidiosa che essere costretti ad una confidenza fisica forzata, giusto?
Se il rispetto dello spazio altrui dovrebbe valere tra gli esseri umani, quantomeno per una questione di educazione, dovrebbe valere ancora di più nelle relazioni tra umani e cani. Invece, siamo così attratti dai nostri compagni a 4 zampe che non resistiamo dal doverli accarezzare, anche se sconosciuti. A volte veniamo accolti con piacere, spesso con tolleranza, talora con fastidio, altre volte con un ringhio o una pinzata di avvertimento.. “Stai al tuo posto!” ecco cosa ci dice, a ragione, il cane che ci pinza il braccio mentre colmi d’amore nei suoi confronti stiamo allungando la mano sulla sua testa. Attenzione, dunque, prima di accarezzare un cane estraneo non solo è buona abitudine chiedere il permesso al suo proprietario, ma anche ..se proprio non possiamo farne a meno..tendere la mano verso il cane e, solamente a fronte di un suo palese interesse, accarezzarlo sotto al mento (mai sulla testa!). Il cane se ne infischia della nostra mano e volge lo sguardo altrove? Rispettiamo il suo “no grazie” ed evitiamo di toccarlo.
Strapazzate, coccole, baci, abbracci sono espressioni d’affetto molto umane che possono essere apprezzate anche dai cani, ma sempre nel rispetto dei loro spazi e desideri. Non sta scritto da nessuna parte che al nostro cane, perché nostro, piaccia farsi spupazzare da noi. Ad alcuni piace infinitamente, altri non lo sopportano proprio. So che non fa piacere pensare che al nostro cane stia sulle scatole sorbirsi le nostre carezze per ore, ma se se ne va durante una sessione di rilassamento serale davanti alla TV, non è un rifiuto nei nostri confronti, né segno che non ci voglia bene. E’ soltanto una libera espressione dell’indole del cane (di un animale, non scordiamolo) e della sua volontà di non essere “invaso” e stressato da gesti che non gli appartengono. Se riusciamo a rispettare le distanze che il nostro cane ci chiede, avremo più possibilità che sia lui a venire a cercarci e a chiederci un contatto fisico.
I cani si devono adeguare al nostro stile di vita in tutto e per tutto…almeno sulle coccole lasciamo loro la libertà di scegliere!