L’argomento cani da guardiana è un argomento che, oggi, sotto innumerevoli punti di vista, ha preso
moltissima considerazione e rilievo rispetto a quella che potremmo considerare la cinofilia nel
senso più generale del termine. Di cani da guardiania se ne parla spesso, ma ad onor del vero in
tantissimi casi si perdono di vista alcuni punti salienti e, come conseguenza, vengono trascurate
prerogative cardine di cui il semplice proprietario medio dovrebbe tener conto per fare un’oculata
valutazione prima di trovarsi in situazioni che mi permetto di definire “molto spiacevoli”.
In linea generale il primo punto di cui essere a conoscenza è la differenza “sostanziale” che corre tra
il termine “difesa” e il termine “deterrenza”, troppe volte questi due aspetti vengono non solo
confusi, ma addirittura utilizzati come sinonimi, stravolgendo quindi il vero lavoro e/o ruolo del
cane chiamato a svolgere una serie di azioni in un determinato sistema complesso di attività. Quindi
partiamo dalla base, ovvero cosa significano certi termini spesso usati inconsapevolmente:
GUARDIANIA: “servizio di custodia e sorveglianza”; la prerogativa quindi di un cane adibito alla guardiania deve essere quella di custodire, conservare qualcuno o qualcosa mantenendone lo stato in cui si trova nel momento in cui gli viene affidato, esercitando un controllo assiduo e diretto a scopo cautelare.
Nel corso della guardiania devono esplicitarsi due funzioni principali dalle quali dipende in modo
diretto l’operato, ovvero la difesa, che è rappresentata da tutte quelle azioni finalizzate alla
protezione e salvaguardia diretta, avendo come fine ultimo quello di respingere offese o annullare
effetti dannosi di condizioni e situazioni più o meno svantaggiose o pericolose, e la deterrenza
ovvero qualsiasi mezzo la cui semplice esistenza o disponibilità consente di dissuadere un
individuo da atti ostili verso chi lo possiede.
Questi particolari aspetti si riscontrano in maniera decisamente chiara in alcuni cani da guardiania,
ossia nei cani da pastore degli armenti denominati nello specifico come “pastori da guardiania”.
In questa categoria di cani da lavoro ci sono, di fondo, una serie di parametri dettati dalla
predisposizione caratteriale innata e anche dal punto di vista somatico (fisico) che permettono ad un
soggetto che vi appartenente di svolgere al meglio la delicatissima funzione che gli si richiede.
LE MOTIVAZIONI: rappresentano il vero e proprio motore emozionale del cane, dal quale
scaturiscono determinati comportamenti in determinati contesti e/o situazioni.
Nei cani “pastori da guardiania” le motivazioni a carattere particolarmente accentuato sono:
• motivazione territoriale
• motivazione possessiva
• motivazione affiliativa
• motivazione protettiva
• motivazione predatoria interspecifica (non rivolta ai componenti della muta e alla specie affiliata)
Le motivazioni meno accentuate invece sono rappresentate da:
• motivazione predatoria intraspecifica (rivolta alla specie affiliata e ai componenti della muta)
• motivazione collaborativa
• motivazione esplorativa – perlustrativa
• motivazione cinestesica
• motivazione sociale intra – interspecifica
LA VOCAZIONE: dipende dalle motivazioni del cane, ci indica cosa il soggetto desidera fare, gli
ambiti in cui tende a lavorare ed interagire e l’elezione di particolari target.
Nei cani pastori da guardiania degli armenti possiamo così sintetizzare l’ambito vocazionale:
alta vocazione:
• difesa del territorio
• diffidenza verso gli estranei
• forte legame sociale con i conspecifici
• grande autonomia decisionale
bassa vocazione:
• predatorio (anche nel gioco)
• delega di responsabilità
• collaborazione con il conduttore
L’ATTITUDINE: è la capacità di mettere in atto un dato comportamento attraverso strumenti innati
(schema di comportamento), strumenti cinestesici (organizzazione motoria, coreografia,
strutturazione), strumenti emotivi (profilo emozionale e arousal) e strumenti fisiologici.
Le attitudini possedute da questi cani sono le seguenti:
• basso arousal
• profilo emozionale calmo
• grossa resistenza ai traumi, al freddo e alla fame
• schema comportamentale innato molto forte
Per quanto riguarda l’assetto emozionale in questi cani è di tipo diffidente, l’arousal è medio basso tendente al basso.
Se hai in programma di prendere un cane appartenente al gruppo dei cani pastori da guardiania degli
armenti fatti aiutare a valutare la scelta da un esperto, onde incorrere in errori di valutazione ed evitare poi problemi in seguito.
Dr. Antonio Scungio
Medico Veterinario
Esperto in gestioni delle popolazioni selvatiche e impatto in agricoltura
Istruttore e recupero cani da lavoro
www.delunalupis.wordpress.com