
Il Segugio di passata e quello di iniziativa.
15 Luglio 2021
La moda di lasciare il cane libero in natura.
2 Dicembre 2021Sarà capitato a tutti di incontrare per strada cani anziani o molto vecchi che si fanno trascinare dal loro umano. Passo lentissimo, pause frequenti con muso rivolto verso il basso, disinteresse totale per ciò che accade attorno.
Questo comportamento può fare parte del normale decadimento delle facoltà cognitive o sensoriali e vi è tutta una serie di valutazioni mediche (malattie precedenti e attuali, alimentazione, obesità) che rientrano nelle competenze dei veterinari.
Quello che può, invece, fare l’educatore cinofilo è aiutare il proprietario a trovare i giusti stimoli mentali e fisici affinché il cane arrivi alla senilità, e la affronti, in maniera attiva, secondo i propri ritmi e tempi, ma comunque con la voglia di partecipare e di rispondere alle proposte provenienti dall’esterno.
Facciamo qualche ipotesi di come un cane può giungere alla vecchiaia e dello spirito con cui può viverla, con la premessa che parliamo di cani, in linea di massima, in buona salute.
1.Cane mai stimolato prima: è la condizione più difficile. Se nel corso della sua vita il cane non ha mai ricevuto stimolazioni a livello mentale vivendo un’esistenza monotona e sempre uguale, per prima cosa bisognerà cercare di capire cosa può essere di suo interesse e cosa è in grado di fare. Il cibo può essere un mediatore utilizzabile e l’olfatto il senso più facile da risvegliare, tuttavia il proprietario ha un ruolo fondamentale e non deve delegare la gratificazione del cane al bocconcino, a prescindere da cosa gli si chieda di fare. Difficile perciò che sia il proprietario originario a mettersi in gioco (salvo cambiamenti dell’ultima ora); è invece più probabile che sia disposto a farlo un nuovo proprietario a seguito di un’adozione.
2.Cane sempre stimolato: si tratta del cane sportivo o che ha sempre praticato attività assieme al proprio compagno umano (viaggiando per esempio). In questo caso, non solo ci sarà un rapporto ideale tra i due, ma anche una predisposizione ad ascoltare e a farsi coinvolgere che aiuterà parecchio il cane. L’attività sportiva potrà continuare con ritmi rallentati, adeguati alle energie e allo stato fisico e di salute dell’animale. L’importante è che non si smetta di proporgli cose da fare; da un lato senza pretendere sforzi eccessivi, dall’altro senza interrompere del tutto le normali salutari abitudini motorie e mentali. L’importante è la “giusta misura”.
3.Cane da caccia: le situazioni possono essere davvero le più disparate. La casistica può andare dal cane bravo cacciatore, ma socialmente disadattato, al cane bravo cacciatore e perfetto compagno nella vita di ogni giorno fino al cane che ha vissuto quasi tutta la sua vita in un serraglio. Non è perciò possibile tracciare una situazione tipo e formulare soluzioni teoriche. Può, però essere utile dire che il soggetto che ha cacciato ha dentro di sé tutte le risorse per rispondere a nuovi stimoli. Ciò non significa che sia sempre facile, in età da pensione, indirizzarlo verso altre attività, ma non è neppure impossibile. La caccia mantiene fisicamente in forma i cani e offre loro innumerevoli situazioni in cui dover impiegare l’intelligenza per risolvere le sfide col selvatico. L’ideale è, quindi, portare questi cani a praticare l’attività venatoria il più a lungo possibile, poiché ciò risponde a pieno alla loro indole ed è estremamente gratificante, tuttavia vi sono tipologie di caccia particolarmente impegnative dal punto di vista fisico, come la caccia col segugio in generale e al cinghiale in particolare; sono necessari riflessi prontissimi, udito e vista perfetti e fisico scattante, va da sé che il cane anziano non si trova quasi mai in queste condizioni ed è bene, ad un certo punto, fermarlo.
Concludendo, non ci sono consigli preconfezionati, esiste però un comune denominatore, il ruolo fondamentale del proprietario. Il cane anziano ne cerca l’approvazione e la vicinanza e, benché magari non sia più in grado di correre o non abbia più i riflessi pronti come un tempo, avrà sempre voglia di assecondare le richieste del suo umano. Quest’ultimo, da parte sua, potrà, a seconda dell’età, anche attraverso semplici richieste (dare la zampa, un seduto, ecc.) soddisfare il bisogno del cane di sentirsi apprezzato, lodandolo con entusiasmo: l’effetto sarà benefico!