Questo in realtà è un caso ancora aperto. Daniela ha adottato Tessa, una Segugia di 6 anni, da un canile toscano a seguito di un sequestro. Tessa si è così ritrovata a vivere in una metropoli, portandosi dietro un vissuto impegnativo e in gran parte sconosciuto alla sua nuova compagna umana.
Dopo circa un anno di convivenza e diversi tentativi di instaurare prima una connessione e poi una relazione gratificante per entrambe (anche con l’aiuto di un’educatrice e di un’addestratrice) Daniela ha accolto il mio invito a portare Tessa in un recinto per addestramento su lepre. Non potendo lavorare con loro a causa della distanza geografica, ritenevo comunque necessario vedere Tessa libera in un ambiente a lei confacente, in modo da poter dare qualche indicazione in più a Daniela che, in un certo senso, si tormentava per non riuscire a comprendere pienamente l’animo della sua Segugia.
In recinto Tessa, con il suo comportamento, ci ha “detto” alcune cose del suo passato che, diversamente, non avremmo saputo: la prima è che sicuramente aveva cacciato, la seconda che quel cacciare non era sempre stata un’esperienza piacevole. Sono due elementi fondamentali a partire dai quali riprendere in mano il percorso di miglioramento della relazione. L’ideale sarebbe poter far cacciare nuovamente Tessa, ma con modalità e dinamiche positive, specialmente con riguardo al binomio che forma con Daniela. In questo modo potrebbe ritrovare se stessa e “scansare” dalla memoria i brutti ricordi.